“Casa Protetta” una occasione per riflettere.
14 gennaio 2017
Parlare della “Casa Protetta” più che rivendicare meriti , dovrebbe essere occasione per riflettere sul come, nel nostro Comune, viene affrontato il tema della Sanità e dei Servizi Sociali.
Quella della Casa Protetta è una storia infinita iniziata nel 1998 , inaugurata [ma non aperta] nel 2004, nel 2007 è ancora inutilizzata e viene devastata da alcuni vandali, successivamente restaurata ad oggi è ancora parzialmente utilizzata, nel 2017, trascorsi circa 18 anni, se si riuscirà a vedere l‘epilogo di questa storia sarà anche grazie ad alcune generose donazioni tra le quali quelle effettuate del Lions Club e dalla Associazione Ivan rossi .
Una storia infinita durata 18 anni sulla quale i responsabili locali di Partiti e Movimenti, Amministratori e aspiranti Amministratori Comunali è necessario facciano una severa autocritica prima di tornare a parlare di Sanità e Sociale.
Confrontarsi con le tematiche legate al Servizio Sanitario è sicuramente arduo “Nel settore sanitario l’illecito amministrativo ha raggiunto il fondo della deriva morale” parole del Presidente della Corte dei Conti del Lazio, Ivan de Musso.
Con tale premessa cercare di migliorare il Servizio Sanitario nella ASL Viterbo e nel nostro Distretto sembrerebbe una battaglia persa in partenza. Non è così !
In Italia ci sono Regioni dove il Servizio Sanitario è presente su tutto il territorio di competenza con ottimi servizi conformi agli standard nazionali; ed in alcune di queste Regioni “Virtuose” i bilanci della Sanità sono anche in sostanziale pareggio senza ricorrere a balzelli e addizionali irpef.
Considerato che tutte le Regioni ricevono dallo Stato uguali finanziamenti per ogni singolo residente, è lecito chiedersi perché nel Lazio, nella ASL Viterbo e nel Distretto di Civita Castellana , i servizi sanitari non sono allo stesso livello di quelli erogati nelle Regioni “Virtuose”.
Che la causa maggiore di queste differenze deriva da quanto affermato dal Presidente della Corte dei Conti del Lazio non significa che nella ASL Viterbo e nel nostro Distretto si debba passivamente accettare quanto ci viene calato dall’alto e spacciato per gentile concessione anche se è una minima parte dei nostri diritti .
È tempo che i responsabili locali di Partiti e Movimenti, Amministratori e aspiranti Amministratori Comunali, dopo aver fatto autocritica, rinuncino alla tentazione di autoreferenzialità e tornino a dialogare con i Cittadini per capire, guardandoli negli occhi, quali le loro necessità ed aspettative sui temi legati alla Sanità ed ai Servizi Sociali.
Resta da ricordare la necessaria convinzione nelle proprie idee e che solo con la partecipazione dei cittadini a tutti i linelli è possibile superare qualsiasi ostacolo quale sia la sua natura!
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